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8xmille

Una Chiesa libera per servire

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Ricomincia dalle parrocchie la nuova stagione del sostegno economico alla Chiesa. A 32 anni esatti dall’entrata in vigore della legge 222 del 20 maggio 1985, che all’articolo 47 recepiva gli Accordi di revisione del Concordato tra Stato italiano e Santa Sede del 1984, emerge al centro dei lavori del Convegno nazionale degli incaricati diocesani per il Sovvenire (8xmille e Offerte per il sostentamento dei sacerdoti), in corso a Salerno dall’8 al 10 maggio, il tema “Il sovvenire nelle parrocchie per una Chiesa libera di servire tutti”.
Una rilettura ineludibile in tempi di profonda trasformazione delle comunità parrocchiali, che dalla corresponsabilità economica verso la Chiesa possono ricevere non solo fondi ma nuova linfa pastorale, nel segno della condivisione. La tre-giorni vede riuniti 230 delegati.
«Il bilancio del primo semestre di incontri formativi nelle parrocchie sul Sovvenire è ovunque positivo – ha indicato Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione Cei, in apertura –. Abbiamo deciso di sostenere fino a due eventi l’anno nelle comunità e le parrocchie sono vivificate da questi incontri, perché la rendicontazione genera un più stretto legame con le opere realizzate sul territorio e con i sacerdoti. I fedeli apprezzano e i parroci vedono crescere la comunione ecclesiale».
«La parrocchia sa assumere con plasticità forme diverse – ha chiarito Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa –. Compito del Sovvenire è collaborare a rinnovarla, perché sia missionaria, con il cuore sempre più aperto alla carità. Certi che, a sua volta, il contatto con la vita delle famiglie ne impedirà la burocratizzazione, costruendo la piena comunione ecclesiale».
«La parrocchia è oggi alla prova di un complesso rinnovamento, tra calo delle vocazioni e trasformazioni sociali, “che ancora non ha dato frutti sufficienti di vicinanza alle persone”, come rilevato da papa Francesco nell’esortazione Evangelii gaudium – ha detto in aula il vescovo di Adria-Rovigo, Pierantonio Pavanello –. In questo passaggio la parrocchia può trovare nel Sovvenire una nuova chiamata alla sinodalità, al “camminare insieme”, che ha vera valenza pastorale, ben oltre il mero dato contabile».
Secondo monsignor Luca Bressan, docente di teologia pastorale nel Seminario di Milano e membro del Comitato promozione Cei, formando alla sobrietà e alla carità «il Sovvenire può contribuire a ridisegnare “una Chiesa povera per i poveri”». Proprio nel giorno in cui gli incaricati hanno ricordato il profilo del cardinale Attilio Nicora, “padre” dell’8xmille scomparso lo scorso 22 aprile, Bressan ha richiamato il documento Cei del 1988 Sovvenire alle necessità della Chiesa, di cui Nicora era stato “regista” sotto il profilo giuridico e pastorale.
«Già lì si evidenziava che il primo modo di educare è offrire l’immagine di comunità cristiane testimoni di quello che predicano – ha ricordato Bressan –. Un tale rapporto con l’uso dei beni porta la forza del sacro dentro il quotidiano. Per l’intermediazione del sacerdote e della parrocchie, il denaro diventa strumento per fare il bene. L’educazione alla partecipazione costruisce il “noi” ecclesiale, che si fa carico del bene di tutti. Per “sognare questa Chiesa, innovando con libertà”, come chiesto da papa Francesco ai cattolici italiani nel Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015, l’educazione al Sovvenire è una risorsa, in grado di costruire una Chiesa libera di servire tutti».

Laura Delsere (da “Avvenire” del 9 maggio 2017)

09 Maggio 2017

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