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Senza lavoro non c'è dignità

Articolo, 28 Aprile 2015

«Il grido del precari è la periferia che, più di tutte, ci chiede premura». Così la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro nel Messaggio per il primo maggio. L'attenzione al fragile, vi si legge, «si impara già in famiglia, che si fa scuola sociale nel suo stesso esserci. Vanno perciò coniugati i tempi del lavoro e della famiglia, perché è da questa sorgente, vicina, unita e riconciliata, che sgorga un flusso vitale per aiutarci a gestire questa crisi, etica, sociale ed economica».

Senza lavoro non c'è umanesimo

Articolo, 28 Aprile 2014

L’icona evangelica della pesca miracolosa è lo spunto da cui parte la riflessione della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, in occasione del prossimo primo maggio. A fronte del dramma delle reti vuote i Vescovi richiamano tre condizioni essenziali per reagire: solida formazione, coraggiosa volontà d’impresa, fraterna cooperazione. Richiamando la Evangelii gaudium, l’invito è a lottare “con più forza per il lavoro, imparando a conoscere i meccanismi di esclusione attuati, spesso con spietata durezza”.

"Eucaristia e sacerdozio lavano i piedi del mondo"

Articolo, 16 Aprile 2014

“Tanti atti di sopruso e violenza, che non di rado si consumano all’interno dei rapporti affettivi, forse nascono da un vuoto interiore, che rende l’uomo fragile e insicuro (…), fino a sopprimere gli altri. Si può vivere senza pane, ma non si può vivere senza amore. In questo orizzonte, appare Dio che lava i piedi del mondo con l’Eucaristia e il Sacerdozio”. Queste parole le parole del Card. Bagnasco nella Messa In Cena Domini la sera del Giovedì Santo. Papa Francesco nella Messa Crismale descrive “le tre caratteristiche della gioia sacerdotale” e “le tre sorelle che la custodiscono”.

Saluto di S.E. Mons. Angelo Bagnasco all’inizio del mandato di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

Documenti Segreteria, 07 Marzo 2007

Genova sentirà questa scelta come atto di stima e di apprezzamento da parte del Santo Padre, ma anche come motivo di una più intensa responsabilità ecclesiale e civile.Affido il mio nuovo compito alla Madonna della Guardia, veneratissima a Genova e in Liguria. Sia Lei a guardare con occhi materni il mio servizio, a guidare e (…)

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