La schiavitù non è un fatto del passato, ma una piaga sociale fortemente presente anche nel mondo attuale, una vergognosa speculazione che arricchisce singoli e gruppi con il traffico di esseri umani, la tratta di migranti e della prostituzione, il lavoro che sfrutta donne e bambini. È una realtà che impedisce il riconoscimento della pari dignità dell’altro, quindi, la fraternità universale e la pace. Di qui il tema scelto da Papa Francesco per la 48ª Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il primo gennaio 2015: “Non più schiavi, ma fratelli”.
Commentando il tema il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace scrive in un comunicato che “la schiavitù è una terribile ferita aperta nel corpo della società contemporanea, è una piaga gravissima nella carne di Cristo! Per contrastarla efficacemente occorre innanzitutto riconoscere l’inviolabile dignità di ogni persona umana, e inoltre tenere fermo il riferimento alla fraternità, che richiede il superamento della diseguaglianza, in base alla quale un uomo può rendere schiavo un altro uomo, e il conseguente impegno di prossimità e gratuità per un cammino di liberazione e inclusione per tutti (…). Per questo, occorre anche l’impegno dell’informazione, dell’educazione, della cultura per una società rinnovata e improntata alla libertà, alla giustizia e, quindi, alla pace”.