In Cappadocia, nell’odierna Turchia, santi martiri Speusippo, Elasippo, Melasippo, fratelli, e la loro nonna Leonilla.
Nell’Osroene, nelle terre oggi divise tra Siria e Turchia, commemorazione di san Giuliano, asceta, soprannominato Saba, cioè vecchio; benché avesse rigettato il clamore cittadino, lasciò tuttavia per qualche tempo l’amata solitudine, allo scopo di confondere ad Antiochia i seguaci dell’eresia ariana.
A Die nella Gallia lugdunense, nell’odierna Francia, san Marcello, vescovo, che, difensore della città, fu mandato in esilio dal re ariano Eurico per aver mantenuto la fede cattolica.
A Bourges nella regione dell’Aquitania, in Francia, san Sulpicio, detto il Pio, vescovo, che, dalla corte regia elevato all’episcopato, nulla ebbe più caro che prendersi cura dei poveri.
Nella Baviera, beato Gamelberto, sacerdote, che, per fondare il monastero di Metten, consegnò i propri beni a Utto, da lui stesso immerso nel sacro fonte battesimale.
Presso Fréjus nella Provenza in Francia, santa Roselina, priora di Celle-Roubaud dell’Ordine certosino, che rifulse per l’abnegazione, il digiuno dal cibo e dal sonno e l’austerità di vita.
Nella città di Tocolatlán in Messico, san Gennaro Sánchez Delgadillo, sacerdote e martire durante la persecuzione messicana.