A Roma nel cimitero di Domitilla sulla via Ardeatina, santa Petronilla, vergine e martire.
A Gumenek nel Ponto, nell’odierna Turchia, sant’Ermia, soldato, martire.
Ad Aquileia in Friuli, santi Canzio, Canziano e Canzianilla, martiri, che, arrestati dal persecutore mentre si allontanavano su un carro dalla città, furono infine condotti al supplizio.
A Tolosa nella Gallia narbonense, ora in Francia, san Silvio, vescovo, che per primo diede decoro al sepolcro di san Saturnino con la costruzione di una basilica.
A Forlì, beato Giacomo Salomoni, sacerdote, che, adolescente, morto il padre e entrata la madre tra le monache cistercensi, distribuì i suoi beni ai poveri e, accolto nell’Ordine dei Predicatori, vi rifulse per quarantacinque anni come amico dei poveri e uomo di pace, dotato di insigni carismi.
A Camerino nelle Marche, beata Battista (Camilla) Varano, badessa del monastero delle Clarisse fondato da suo padre, che sperimentò grandi sofferenze e mistiche consolazioni.
A York in Inghilterra, beati martiri Roberto Thorpe, sacerdote, e Tommaso Watkinson, che, condannati a morte sotto la regina Elisabetta I, il primo perché sacerdote, il secondo perché, padre di famiglia già avanti negli anni, aveva spesso fornito aiuto ai sacerdoti, ricevettero insieme sul patibolo la corona del martirio.
A Parigi in Francia, beato Nicola Barré, sacerdote, che, docente di teologia e celebre educatore di anime nello spirito del Vangelo, istituì ovunque in Francia le Scuole Cristiane e della Carità e le Suore Maestre di Gesù Bambino per impartire istruzione gratuita ai figli del popolo.
A Nicosia in Sicilia, beato Felice (Giacomo) Amoroso, religioso, che, dopo essere stato rifiutato per dieci anni, entrò infine nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, dove svolse i più umili servizi in semplicità e purezza di cuore.
Nel villaggio di Bellegra vicino a Roma, beato Mariano (Domenico) Di Nicolantonio da Roccacasale, religioso dell’Ordine dei Frati Minori, che, svolgendo la mansione di portinaio, aprì la porta del convento ai poveri e ai pellegrini, che assistette sempre con la massima carità.
In località Mityana in Uganda, san Noè Mawaggali, martire, che fu domestico del re: rifiutando impavidamente di cercare la fuga durante la persecuzione, offrì spontaneamente il petto alle lance dei soldati e, dopo esserne stato trafitto, fu appeso ad un albero, finché rese lo spirito per Cristo.