A Vienne nella Gallia lugdunense, in Francia, san Martino, vescovo.
Nel monastero di Bebron sempre nella Gallia lugdunense, san Domiziano, abate, che per primo condusse in questo luogo vita eremitica e, dopo avervi radunato molti al servizio di Dio, occupato sempre nelle cose celesti, lasciò in avanzata vecchiaia questo mondo.
Presso Reims nel territorio della Neustria, in Francia, san Teodorico, sacerdote, discepolo del vescovo san Remigio.
Ad Angoulême in Aquitania, sempre in Francia, sant’Eparchio, sacerdote, che passò trentanove anni recluso, intento solo alla preghiera e insegnando ai suoi discepoli che «la fede non teme la fame».
Nella Bretagna in Francia, san Golveno, vescovo, che dopo una vita eremitica si tramanda sia succeduto a san Paolo di Léon.
Nel monastero di Saint-Calais nel territorio di Le Mans in Francia, san Carilelfo, abate.
A Londra in Inghilterra, beati Giorgio Beesley e Montford Scott, sacerdoti e martiri, che, condannati a morte per il loro sacerdozio sotto la regina Elisabetta I, dopo crudeli torture giunsero alla palma del martirio.
Sempre a Londra, beato Tommaso Maxfield, sacerdote e martire, che, condannato a morte sotto il re Giacomo I perché giunto in Inghilterra da sacerdote, subì il supplizio a Tyburn su un patibolo coronato di fiori in segno di pietà per lui da parte dei fedeli presenti.
Ancora a Londra, sant’Oliviero Plunkett, vescovo di Armagh e martire, che, falsamente accusato di cospirazione e condannato a morte sotto il re Carlo II, al cospetto della folla presente davanti al patibolo, perdonò i suoi nemici e professò fino all’ultimo con fermezza la sua fede cattolica.
Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beati Giovanni Battista Duverneuil, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, e Pietro Aredio Labrouhe de Laborderie, canonico di Clermont-Ferrand, sacerdoti e martiri, che durante la rivoluzione francese, detenuti insieme in una galera a causa del loro sacerdozio, morirono consunti da malattia.
A La Valletta nell’isola di Malta, beato Ignazio Falzon, sacerdote, che, si dedicò alla preghiera e all’insegnamento della dottrina cristiana, adoperandosi con zelo nell’assistenza ai soldati e ai marinai, perché aderissero alla fede cattolica prima di partire per la guerra.
Nel villaggio di Zhuhedian presso Jeshui nella provincia dello Hunan in Cina, san Zhang Huailu, martire, che, durante la persecuzione scatenata dai seguaci della setta dei Boxer, mentre era ancora catecumeno, si professò spontaneamente cristiano e, fortificato dal segno della croce, meritò di essere battezzato in Cristo con il proprio stesso sangue.
Nel villaggio di Rancho de las Cruces nel territorio di Guadalajara in Messico, santi Giustino Orona e Attilano Cruz, sacerdoti e martiri, uccisi insieme per il regno di Cristo durante la persecuzione messicana.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Giovanni Nepomuceno Chrzan, sacerdote e martire, che, di nazionalità polacca, in tempo di guerra, nel campo di detenzione di Dachau portò a compimento il suo martirio difendendo la fede davanti ai suoi persecutori.