V.
O Dio, vieni a salvarmi
R.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino e unico
nei secoli sia gloria. Amen.
e allo Spirito Santo,
al Dio trino e unico
nei secoli sia gloria. Amen.
Oppure:
Martyr Dei, qui
Patris sequéndo Fílium
victis triúmphas hóstibus,
victor
(
quæ
)
únicumPatris sequéndo Fílium
victis triúmphas hóstibus,
victor
(
victrix
)
fruens cæléstibus,Tui precátus múnere
nostrum reátum dílue,
arcens mali contágium,
vitæ repéllens tǽdium.
nostrum reátum dílue,
arcens mali contágium,
vitæ repéllens tǽdium.
Solúta sunt iam víncula
tui sacráti córporis;
nos solve vinclis sǽculi
amóre Fílii Dei.
tui sacráti córporis;
nos solve vinclis sǽculi
amóre Fílii Dei.
Honor Patri cum Fílio
et Spíritu Paráclito,
qui te coróna pérpeti
cingunt in aula glóriæ. Amen.
et Spíritu Paráclito,
qui te coróna pérpeti
cingunt in aula glóriæ. Amen.
1 ant.
Benedici il Signore, anima mia,non dimenticare tanti suoi benefici,
alleluia.
SALMO 102 Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne
a visitarci dall’alto un sole che sorge
(cfr. Lc 1, 78).
I (1-7)
Benedici il Signore, anima mia, *
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
non dimenticare tanti suoi benefici.
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, *
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
ti corona di grazia e di misericordia;
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni *
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il Signore agisce con giustizia *
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
ai figli d'Israele le sue opere.
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
ai figli d'Israele le sue opere.
1 ant.
Benedici il Signore, anima mia,non dimenticare tanti suoi benefici,
alleluia.
2 ant.
Come il padre ama i suoi figli,il Signore ha pietà di chi lo teme,
alleluia.
II (8-16)
Buono e pietoso è il Signore, *
lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare *
e non conserva per sempre il suo sdegno.
lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare *
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra, *
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l'oriente dall'occidente, *
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Perché egli sa di che siamo plasmati, *
ricorda che noi siamo polvere.
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
ricorda che noi siamo polvere.
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste *
e il suo posto non lo riconosce.
e il suo posto non lo riconosce.
2 ant.
Come il padre ama i suoi figli,il Signore ha pietà di chi lo teme,
alleluia.
3 ant.
Benedite il Signore,voi tutte opere sue, alleluia.
III (17-22)
La grazia del Signore è da sempre, *
dura in eterno per quanti lo temono;
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli, †
per quanti custodiscono la sua alleanza *
e ricordano di osservare i suoi precetti.
per quanti custodiscono la sua alleanza *
e ricordano di osservare i suoi precetti.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
e il suo regno abbraccia l'universo.
e il suo regno abbraccia l'universo.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
potenti esecutori dei suoi comandi, *
pronti alla voce della sua parola.
potenti esecutori dei suoi comandi, *
pronti alla voce della sua parola.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, *
suoi ministri, che fate il suo volere.
suoi ministri, che fate il suo volere.
Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
in ogni luogo del suo dominio. *
Benedici il Signore, anima mia.
in ogni luogo del suo dominio. *
Benedici il Signore, anima mia.
3 ant.
Benedite il Signore,voi tutte opere sue, alleluia.
V.
Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia.
R.
PRIMA LETTURA
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni, apostolo
14, 14 – 15, 4
È giunta l’ora di mietere
Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch’egli tenendo una falce affilata. E un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». L’angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio. Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia.
Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l’ira di Dio.
Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello:
«Grandi e mirabili sono le tue opere,
o Signore Dio onnipotente;
giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!
Chi non temerà, o Signore,
e non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo.
Tutte le genti verranno
e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati».
RESPONSORIO Ap 15, 3; Es 15, 11
R.
sono le tue opere, Signore Dio onnipotente.
*
Giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti, alleluia.
V.
maestoso in santità, operatore di prodigi?
R.
alleluia.
SECONDA LETTURA
Elogio di san Fedele, sacerdote e martire
Uomo di nome e di fatto fedele
Il Papa Benedetto XIV celebrò san Fedele, difen- sore della fede cattolica, con queste parole:
Egli effondeva la pienezza della sua carità nel confortare e aiutare il prossimo, abbracciava con cuore paterno tutti gli afflitti, sostentava numerose schiere di poveri con elemosine raccolte da ogni parte.
Alleviava la solitudine degli orfani e delle vedove procurando loro il soccorso dei potenti e dei principi. Aiutava senza stancarsi i prigionieri con tutti i sollievi spirituali e corporali che poteva, visitava con sollecitudine gli ammalati, li ricreava, li riconciliava con Dio, li armava ad affrontare l’estrema battaglia.
E in questa attività ottenne la più ricca messe di meriti quando l’esercito austriaco, acquartierato nella Rezia, fu preda di una terribile epidemia e crudelmente decimato dal male.
Oltre che nella carità, questo uomo, fedele di nome e di fatto, eccelse nella difesa incessante della fede cattolica. La predicò instancabilmente e pochi giorni prima di testimoniarla con il sangue, nell’ultimo discorso, le dedicò, quasi come testamento, queste parole: O fede cattolica, salda, forte e ben radicata, il tuo fondamento è una roccia sicura! (cfr. Mt 7, 25). Il cielo e la terra passeranno, ma tu non passerai. Tutto il mondo da principio ti si oppose, ma tu hai trionfato su tutto con forza invincibile.
«Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede» (1 Gv 5, 4). Essa ha sottomesso re potentissimi alla signoria di Cristo, ha portato i popoliall’obbedienza di Cristo.
Che cosa ha dato ai santi apostoli e ai martiri la forza di sopportare lotte crudeli e pene acerbissime, se non la fede, e soprattutto la fede nella risurrezione?
Che cosa ha dato agli anacorèti il coraggio di disprezzare le delizie e gli onori, di calpestare le ricchezze, di vivere in verginità e nel deserto, se non una fede viva?
Che cosa oggi fa sì che i veri cristiani rinunzino alle comodità, abbandonino i piaceri, sopportino dolori, e sostengano fatiche? La viva fede, operante per la carità (cfr. Gal 5, 6) fa abbandonare i beni presenti con la speranza dei futuri, e con i futuri fa cambiare i presenti.
Egli effondeva la pienezza della sua carità nel confortare e aiutare il prossimo, abbracciava con cuore paterno tutti gli afflitti, sostentava numerose schiere di poveri con elemosine raccolte da ogni parte.
Alleviava la solitudine degli orfani e delle vedove procurando loro il soccorso dei potenti e dei principi. Aiutava senza stancarsi i prigionieri con tutti i sollievi spirituali e corporali che poteva, visitava con sollecitudine gli ammalati, li ricreava, li riconciliava con Dio, li armava ad affrontare l’estrema battaglia.
E in questa attività ottenne la più ricca messe di meriti quando l’esercito austriaco, acquartierato nella Rezia, fu preda di una terribile epidemia e crudelmente decimato dal male.
Oltre che nella carità, questo uomo, fedele di nome e di fatto, eccelse nella difesa incessante della fede cattolica. La predicò instancabilmente e pochi giorni prima di testimoniarla con il sangue, nell’ultimo discorso, le dedicò, quasi come testamento, queste parole: O fede cattolica, salda, forte e ben radicata, il tuo fondamento è una roccia sicura! (cfr. Mt 7, 25). Il cielo e la terra passeranno, ma tu non passerai. Tutto il mondo da principio ti si oppose, ma tu hai trionfato su tutto con forza invincibile.
«Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede» (1 Gv 5, 4). Essa ha sottomesso re potentissimi alla signoria di Cristo, ha portato i popoliall’obbedienza di Cristo.
Che cosa ha dato ai santi apostoli e ai martiri la forza di sopportare lotte crudeli e pene acerbissime, se non la fede, e soprattutto la fede nella risurrezione?
Che cosa ha dato agli anacorèti il coraggio di disprezzare le delizie e gli onori, di calpestare le ricchezze, di vivere in verginità e nel deserto, se non una fede viva?
Che cosa oggi fa sì che i veri cristiani rinunzino alle comodità, abbandonino i piaceri, sopportino dolori, e sostengano fatiche? La viva fede, operante per la carità (cfr. Gal 5, 6) fa abbandonare i beni presenti con la speranza dei futuri, e con i futuri fa cambiare i presenti.
RESPONSORIO Cfr. 2 Tm 4, 7-8; Fil 3, 8. 10
R.
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa,ho conservato la fede:
*
ora è pronta per me la corona di giustizia,alleluia.
V.
alle sue sofferenze, conforme a lui nella morte:
R.
ORAZIONE
Signore, che al tuo sacerdote san Fedele, ardente di carità, hai dato la grazia di testimoniare con il sangue l’annunzio missionario del vangelo, per sua intercessione concedi anche a noi di essere radicati e fondati nell’amore di Cristo, per conoscere la gloria del Signore risorto. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Benediciamo il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
R.