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venerdì 27 Gennaio 2023

Ufficio delle letture

SANT'ANGELA MERICI - MEMORIA FACOLTATIVA
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
La carità divina
congiunge sant'Angela Merici
all’eterno convito
nel regno dei beati.
La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell’amore di Dio.
O sorella dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via della pace.
Tu guidaci alla vetta
della santa montagna,
dove i miti possiedono
il regno del Signore.
Sia lode al Padre e al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
1 ant.
Sono sfinito dal gridare
          nell’attesa del mio Dio.
SALMO 68, 2-22.30-37    Mi divora lo zelo per la tua casa
Gli diedero da bere vino mescolato con fiele 
(Mt 27, 34).
 
I    (2-13)
Salvami, o Dio: *
   l’acqua mi giunge alla gola.
Affondo nel fango e non ho sostegno; †
   sono caduto in acque profonde *
   e l’onda mi travolge.
Sono sfinito dal gridare, †
   riarse sono le mie fauci; *
   i miei occhi si consumano nell’attesa del mio Dio.
Più numerosi dei capelli del mio capo *
   sono coloro che mi odiano senza ragione.
Sono potenti i nemici che mi calunniano: *
   quanto non ho rubato, lo dovrei restituire?
Dio, tu conosci la mia stoltezza *
   e le mie colpe non ti sono nascoste.
Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, *
   Signore, Dio degli eserciti;
per me non si vergogni *
   chi ti cerca, Dio d’Israele.
Per te io sopporto l’insulto *
   e la vergogna mi copre la faccia;
sono un estraneo per i miei fratelli, *
   un forestiero per i figli di mia madre.
Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, *
   ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
Mi sono estenuato nel digiuno *
   ed è stata per me un’infamia.
Ho indossato come vestito un sacco *
   e sono diventato il loro scherno.
Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, *
   gli ubriachi mi dileggiavano.
1 ant.
Sono sfinito dal gridare
          nell’attesa del mio Dio.
2 ant.
Hanno messo nel mio cibo veleno,
          nella mia sete mi hanno fatto bere l’aceto.
II    (14-22)
Ma io innalzo a te la mia preghiera, *
   Signore, nel tempo della benevolenza;
per la grandezza della tua bontà, rispondimi, *
   per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.
Salvami dal fango, che io non affondi, †
   liberami dai miei nemici *
   e dalle acque profonde.
Non mi sommergano i flutti delle acque †
   e il vortice non mi travolga, *
   l’abisso non chiuda su di me la sua bocca.
Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; *
   volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Non nascondere il volto al tuo servo, *
   sono in pericolo: presto, rispondimi.
Avvicinati a me, riscattami, *
   salvami dai miei nemici.
Tu conosci la mia infamia, †
   la mia vergogna e il mio disonore; *
   davanti a te sono tutti i miei nemici.
L’insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. †
   Ho atteso compassione, ma invano, *
   consolatori, ma non ne ho trovati.
Hanno messo nel mio cibo veleno *
   e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
2 ant.
Hanno messo nel mio cibo veleno,
          nella mia sete mi hanno fatto bere l’aceto.
3 ant.
Cercate il Signore
          e avrete la vita.
III    (30-37)
Io sono infelice e sofferente; *
   la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con il canto, *
   lo esalterò con azioni di grazie,
che il Signore gradirà più dei tori, *
   più dei giovenchi con corna e unghie.
Vedano gli umili e si rallegrino; *
   si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
poiché il Signore ascolta i poveri *
   e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui acclamino i cieli e la terra, *
   i mari e quanto in essi si muove.
Perché Dio salverà Sion, †
   ricostruirà le città di Giuda: *
   vi abiteranno e ne avranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, *
   e chi ama il suo nome vi porrà dimora.
3 ant.
Cercate il Signore
          e avrete la vita.
V.
Il Signore ci insegni le sue vie:

R.
e noi andremo per i suoi sentieri.
PRIMA LETTURA

Dal libro del Deuteronomio
31, 1-15. 23

Le ultime parole di Mosè
   In quei giorni Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io oggi ho centovent’anni; non posso più andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo Giordano. Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli passerà alla tua testa, come il Signore ha detto. Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto. Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati. Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà».
   Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese, che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo!».
   Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l’arca dell’alleanza del Signore e a tutti gli anziani d’Israele. Mosè diede loro quest’ordine: «Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell’anno del condono, alla festa delle capanne, quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti. Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. I loro figli, che ancora non la conoscono, la udranno e impareranno a temere il Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere possesso passando il Giordano».
   Il Signore disse a Mosè: «Ecco, il giorno della tua morte è vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli comunichi i miei ordini». Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi nella tenda del convegno. Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nube e la colonna di nube stette all’ingresso della tenda.
   Poi il Signore comunicò i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: «Sii forte e fatti animo, poiché tu introdurrai gli Israeliti nel paese, che ho giurato di dar loro, e io sarò con te».
 
RESPONSORIO            Cfr. Dt 31, 23. 6; Pro 3, 26
R.
Sii forte e fatti animo, perché il Signore tuo Dio è
la tua guida:
*
cammina con te, non temere.

V.
Il Signore sarà al tuo fianco, difenderà i tuoi passi
dall’agguato:

R.
cammina con te, non temere.
SECONDA LETTURA
Dal «Testamento spirituale» di sant’Angela Merici, vergine
Trattiamo con soavità come Dio
   Mie carissime madri e sorelle in Gesù Cristo, sforzatevi, coll’aiuto della grazia, di acquistare e conservare in voi tale intenzione e sentimento buono, da essere mosse alla cura e al governo della Compagnia solo per amore di Dio e per lo zelo della salute delle anime.
   Se tutte le vostre opere saranno così radicate in questa duplice carità, non potranno portare se non buoni e salutiferi frutti. Perciò dice il Salvator nostro: «Un albero buono non può produrre frutti cattivi» (Mt 7, 18) come volesse dire che il cuore, quando è informato alla carità, non può produrre se non buone e sante opere. Onde ancora diceva sant’Agostino: Ama e fa’ quel che vuoi, come se dicesse chiaramente: La carità non può peccare.
   Vi supplico ancora di voler ricordare e tenere scolpite nella mente e nel cuore tutte le vostre figliuole ad una ad una; e non solo i loro nomi, ma ancora la condizione e indole e stato ed ogni cosa loro. Il che non vi sarà cosa difficile, se le abbraccerete con viva carità.
   Anche le madri secondo la carne, se avessero mille figliuoli, tutti se li terrebbero nell’animo totalmente fissi ad uno ad uno, perché così opera il vero amore. Anzi pare che, quanti più ne hanno, tanto più cresca l’amore e la cura particolare per ciascuno. Maggiormente le madri secondo lo spirito possono e devono far questo, perché l’amore secondo lo spirito è, senza confronto, molto più potente dell’amore secondo la carne. Dunque, mie carissime madri, se amerete queste nostre figliuole con viva e sviscerata carità, sarà impossibile che non le abbiate tutte particolarmente impresse nella memoria e nel cuore.
   Impegnatevi a tirarle su con amore e con mano soave e dolce, e non imperiosamente né con asprezza; ma in tutto vogliate esser piacevoli. Ascoltate Gesù Cristo che raccomanda: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11, 29); e di Dio si legge che «governa con bontà eccellente ogni cosa» (Sap 8, 1). E ancora Gesù Cristo dice: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30).
   Ecco perché dovete sforzarvi di usare ogni piace- volezza possibile. Soprattutto guardatevi dal voler ottenere alcuna cosa per forza: poiché Dio ha dato adognuno il libero arbitrio e non vuole costringere nessuno, ma solamente propone, invita e consiglia. Non dico però che alle volte non si debba usare qualche riprensione ed asprezza a tempo e luogo secondo l’importanza, la condizione e il bisogno delle persone, ma solamente dobbiamo essere mosse a questo dalla carità e dallo zelo delle anime.
 
RESPONSORIO                            Cfr. Ef 5, 8-9; Mt 5, 14. 16
R.
Voi siete luce nel Signore: comportatevi come figli della luce.

*
Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.

V.
Voi siete la luce del mondo: splenda la vostra luce davanti
agli uomini.

R.
Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.
ORAZIONE
   O Dio, Padre misericordioso, che in sant’Angela Merici hai dato alla tua Chiesa un modello di carità sapiente e coraggiosa, fa’ che per il suo esempio e la sua intercessione possiamo comprendere e testimoniare la forza rinnovatrice del vangelo. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

SANT'ANGELA MERICI - MEMORIA FACOLTATIVA