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mercoledì 25 Maggio 2022

Ufficio delle letture

SAN BEDA IL VENERABILE, SACERDOTE E DOTTORE DELLA CHIESA - MEMORIA FACOLTATIVA
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
 
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 
Oppure:

Hi sacerdótes Dómini sacráti,
consecratóres Dómini fidéles
atque pastóres pópuli fuére
   ímpigro amóre.
Namque suscéptæ benedictiónis
dona servántes, studuére, lumbos
fórtiter cincti, mánibus corúscas
   ferre lucérnas.
Sicque suspénsi vigilésque, quando
iánuam pulsans Dóminus veníret,
obviavérunt properánti alácres
   pándere limen.
Glóriæ summum decus atque laudis,
rex, tibi, regum, Déitas perénnis,
quicquid est rerum célebret per omne
   tempus et ævum. Amen.
1 ant.
Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.
SALMO 38    Preghiera nella malattia

La creazione è stata sottomessa alla caducità... e nutre
la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù
della corruzione per entrare nella gloria dei figli di
Dio... ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione
del nostro corpo
(cfr. Rm 8, 20-23).
 
I    (2-7)
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
   per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
   mentre l’empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
   la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
   al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
   «Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
   e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
   la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
   come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
   accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
1 ant.
Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.
2 ant.
Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.
II    (8-14)
Ora, che attendo, Signore? *
   In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
   non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
   perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
   sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l’uomo, †
   corrodi come tarlo i suoi tesori. *
   Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
   porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
   poiché io sono un forestiero, *
   uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
   prima che me ne vada e più non sia.
2 ant.
Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.
3 ant.
Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio, alleluia.
SALMO 51    Contro un calunniatore

Chi si vanta si vanti nel Signore
(1 Cor 1, 31).
Perché ti vanti del male, *
   o prepotente nella tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
   la tua lingua è come lama affilata, *
   artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
   la menzogna al parlare sincero. *
   Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
   ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
   e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
   e di lui rideranno:
«Ecco l’uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
   ma confidava nella sua grande ricchezza *
   e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. †
   Mi abbandono alla fedeltà di Dio *
   ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
   per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
   davanti ai tuoi fedeli.
3 ant.
Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio, alleluia.
V.
Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia.

R.
perché in Dio sia la nostra fede e la speranza, alleluia.
PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera di san Giovanni,
apostolo
2, 18-29
 

L’anticristo
 
   Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. Ora voi avete l’unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
   Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
   Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna.
   E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta. Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è nato da lui.
 
RESPONSORIO                          Cfr. 1 Gv 2, 27; Gl 2, 23
R.
L’unzione dello Spirito ricevuto da Dio rimanga
in voi. Non avete bisogno che altri vi istruiscano:
*
la
sua unzione vi insegna ogni cosa, alleluia.

V.
Rallegratevi, gioite nel Signore vostro Dio, perché
vi darà un maestro di giustizia:

R.
la sua unzione vi insegna ogni cosa, alleluia.
SECONDA LETTURA
Dalla «Lettera sulla morte di san Beda il Venerabile» di Cuthberto
(Nn. 4-6; PL 90, 64-66)
Desiderio di vedere Cristo
   Quando giunse il martedì prima dell’Ascensione del Signore, Beda cominciò a respirare più affanno- samente e gli comparve un po’ di gonfiore nei piedi. Però per tutto quel giorno insegnò e dettò di buon umore. Tra l’altro disse: «Imparate con prontezza, non so fino a quando tirerò avanti e se il Creatore mi prenderà tra poco». A noi pareva che egli conoscesse bene la sua fine; e così trascorse sveglio la notte nel ringraziamento.
   Sul far del giorno, cioè il mercoledì, ci ordinò di scrivere con diligenza quanto avevamo cominciato, e così facemmo fino alle nove. Dalle nove poi movemmo in processione con le reliquie dei santi, come richiedeva la consuetudine di quel giorno. Uno di noi però rimase accanto a lui e gli disse: «Maestro amatissimo, manca ancora un capitolo al libro che hai dettato. Ti riesce faticoso essere interrogato?». Ed egli: «Ma no, facile, disse, prendi la tua penna, temperala e scrivi». E quello così fece. Alle tre pomeridiane mi disse: «Nel mio piccolo baule ci sono alcune cose preziose, cioè pepe, fazzoletti e incenso. Corri presto e conduci da me i sacerdoti del nostro monastero perché voglio distribuire loro questi piccoli regali che Dio mi ha dato». E in loro presenza parlò a tutti ammonendo ciascuno e scongiurando di celebrare per lui delle Messe e di pregare con insistenza, cosa che quelli volentieri promisero.
   Piangevano tutti e versavano lacrime soprattutto perché aveva detto di credere che non avrebberovisto più tanto a lungo la sua faccia in questo mondo.
   Provavano gioia però perché disse: «È tempo ormai (se così piace al mio Creatore) di ritornare a colui che mi ha creato e mi ha fatto dal nulla, quando ancora non esistevo. Ho vissuto molto e il pio Giudice bene ha disposto per me la mia vita; ormai «è giunto il momento di sciogliere le vele» (2 Tm 4, 6), perché desidero morire ed essere con Cristo (cfr. Fil 1, 23); infatti l’anima mia desidera vedere Cristo, mio re, nel suo splendore». E avendo detto molte altre cose per la nostra edificazione, passò in letizia quel giorno fino a sera. Il giovane Wiberth disse ancora: «Caro maestro, ancora una sentenza non è stata trascritta». Ed egli: «Scrivi, subito». E dopo un po’ il giovane disse: «Ecco, ora la sentenza è stata scritta». E lui allora: «Bene, disse, hai detto la verità; tutto è finito. Prendi la mia testa tra le tue mani perché mi piace assai stare seduto di fronte al santo posto, in cui ero solito pregare, perché anch’io, stando seduto, possa invocare il mio Padre».
   E così, sul pavimento della sua cella, cantando: «Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo», dopo d’aver nominato lo Spirito Santo, esalò l’ultimo respiro, e per essere stato sempre devotissimo nelle lodi di Dio sulla terra, migrò alle gioie dei desideri celesti.
 
RESPONSORIO
R.
Nel monastero ho trascorso tutta la mia vita, intento giorno e notte
a meditare la Scrittura; insieme con l’osservanza fedele della regola e
la cura quotidiana del canto nell’assemblea.
*
Sempre fu mia gioia
apprendere o insegnare o scrivere, alleluia.

V.
Chi osserva e insegna la parola, sarà grande nel regno dei cieli.

R.
Sempre fu mia gioia apprendere o insegnare o scrivere, alleluia.
ORAZIONE
   O Dio, che nel sacerdote e monaco san Beda ci hai dato un insigne maestro di dottrina evangelica, edifica e illumina sempre la tua Chiesa con la sapienza dei padri e la carità dei Santi. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

SAN BEDA IL VENERABILE, SACERDOTE E DOTTORE DELLA CHIESA - MEMORIA FACOLTATIVA