Colletta per la Terra Santa

Colletta per la Terra Santa

u già espressa da Leone XIII che prescrisse che i Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi ed altri Ordinari del mondo intero curassero che fossero raccomandati, almeno una volta all'anno, in ogni parrocchia delle loro Diocesi, alla carità dei fedeli i bisogni di Terrasanta (in: ASS 20 [1887] 422). Tale norma fu confermata da Papa Benedetto XV (in: AAS 10 [1918] 439) e ultimamente rinnovata da Paolo VI (Adhortatio Apostolica “Nobis in animo” in: AAS 66 [1974] 186).

Tanto desidero esporre a Vostra Eminenza con una viva ed insistente preghiera di farsi interprete presso i membri di codesta Conferenza Episcopale, affinché sia richiamato, come doveroso ed universale, l'uso della Colletta “Pro Terra Sancta”, in accordo con la volontà del Papa, e come segno del legame di spirituale appartenenza di tutti i Cattolici a Gerusalemme e alla Terra di Gesù.
Vivamente grato per la Sua comprensione e disponibilità, mi valgo della circostanza per professarmi, con sentimenti di profondo ossequio
 
dell'Eminenza Vostra Reverendissima
dev.mo in Domino
ACHILLE CARD. SILVESTRINI
Prefetto
Si pubblica, per doverosa informazione e per documentazione, la lettera della Congregazione per le Chiese Orientali, indirizzata l'11 novembre 1993 al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Camillo Ruini, con la quale si invitano le diocesi alla generosa partecipazione alla Colletta per la Terra Santa.
 
CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI – prot. n. 188/87
 
Eminenza Reverendissima,
 
Ritengo mio dovere di proporre alla cortese attenzione dell'Eminenza Vostra Reverendissima il problema dei Luoghi Santi e la necessità dei nostri fratelli e sorelle nella fede, che vivono nella Terra Santa.
Come Ella ricorderà, gia i miei Predecessori hanno avuto modo di intrattenersi con Vostra Eminenza sull'argomento, pregandoLa di voler curare un incremento dell'impegno dei Cattolici in favore della Colletta “Pro Terra Sancta”.
Riprendo l'argomento anch'io, perché nella visita che ho compiuto nel maggio scorso in Giordania ed Israele ho potuto rilevare come venga utilizzata detta “Colletta”. In primo luogo, con i proventi della questua, si cerca di sostenere le scuole cattoliche per offrire ai giovani una buona formazione scolastica ed accademica, affinché possano trovare un lavoro più rimunerato e conveniente e vincere la tentazione di abbandonare la regione. Un'altra iniziativa finanziata con la “Colletta” consiste nell'avvio di un programma sociale per la costruzione di case ed alloggi destinati a giovani coppie cristiane. Inoltre vengono assistiti i poveri, gli anziani, gli infermi e gli orfani.
In dette opere si prodigano i Figli di San Francesco, che da oltre 650 anni, per volontà di Papa Clemente VI e dei Sommi Pontefici ascesi dopo di lui alla Cattedra di Pietro, sono Custodi dei Luoghi Santi, di cui rendono agevole e spiritualmente fruttuosa la visita, mediante il loro generoso impegno per la conservazione delle antiche memorie, l'erezione di nuovi santuari, l'animazione liturgica e l'accoglienza dei pellegrini; a ciò si aggiunge la fondazione di centri di studio della Parola di Dio e di divulgazione della ricca cultura dell'oriente cristiano.
Ugualmente deve dirsi dell'azione che svolgono tutte le Istituzioni pastorali, educative, culturali, caritatevoli, e sociali delle Chiese orientali “sui iuris”, nonché i religiosi e le religiose di rito latino ed in particolare le Opere pastorali promosse dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, le quali beneficiano, tramite questa Congregazione, dei frutti della “Colletta”. Sono tutte energie ecclesiali che operano con grande merito in Terra Santa, ed è naturale che attendano con fiducia la solidarietà di tutta la Chiesa cattolica.
Affinché l'espressione di tale solidarietà della Chiesa sia tenuta viva in ogni diocesi, il Santo Padre Giovanni Paolo IIha definito la Colletta per la Terra Santa un segno efficace della carità. Il Papa ha detto testualmente: “Non vi è aiuto vero senza la carità, che è riconoscimento dei benefici ricevuti da Dio e impegno a viverli come risposta libera, come culto spirituale e perfetto. Ne è segno efficace la Colletta per la Terra Santa e l'insistenza con cui i Papi, specialmente Leone XIII, hanno insistito perché tutte le Chiese cattoliche vi prendessero parte, per il significato reale e simbolico che la Terra di Gesù riveste per tutti i Cristiani. Tale significato è rimasto intatto, e si è anzi accresciuto oggi che essa versa in tante angustie ed invoca una pace” (“L'Osservatore Romano”, 25 giugno 1993, pag. 5: Udienza ai membri della R.O.A.C.O.).
Tale raccomandazione f

SEGRETERIA GENERALE

11 Novembre 1993

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