IV Domenica di Quaresima

Dal Sussidio Liturgico-Pastorale della Conferenza Episcopale Italiana per la Quaresima-Pasqua 2021

Dal Sussidio Liturgico-Pastorale della Conferenza Episcopale Italiana per la Quaresima-Pasqua 2021 "Cristo, mia speranza, è risorto" 

«Perché aveva compassione del suo popolo»
La quarta domenica

Con la quarta domenica di Quaresima giungiamo ad un’altra fase fondamentale della storia della salvezza: il periodo monarchico e l’esilio babilonese. La prima lettura è tratta dal Secondo Libro delle Cronache (2Cr 36,14-16.19-23), l’ultimo libro del canone ebraico, nel quale è collocato tra gli scritti. Si tratta di una contemplazione della storia nella quale Dio con premura non ha mai mancato di mandare i suoi profeti a richiamare il popolo alla conversione. È una lunga storia di instancabile premura alla quale sembra rimandare Gesù quando racconta la parabola dei vignaioli omicidi. In questa storia possiamo vedere quindi anche la storia di Gesù. L’alleanza a cui si fa riferimento in questo momento è quella con Davide. Il Signore non viene meno alla sua fedeltà nemmeno davanti alla continua trasgressione da parte dei discendenti della stirpe davidica. Addirittura egli sceglie, come strumento di liberazione, un re straniero, Ciro. Qui emerge come la fedeltà di Dio alla sua Parola non possa essere distrutta da nessun tipo di trasgressione da parte degli uomini e delle donne. Dio è sempre fedele e al suo amore non viene mai meno. Le vie di questa fedeltà a volte percorrono tracciati che noi non ci saremmo mai aspettati. Nell’itinerario quaresimale questa lettura mette al centro innanzitutto la fedeltà di Dio che non disdegna nessun mezzo pur di venirci incontro e di rinnovare il patto con noi. Questa continua disponibilità di Dio è un altro fondamento della conversione e della possibilità di rinnovare la nostra vita.