Cari Confratelli, vi saluto di vero cuore, grato della presenza di ciascuno di voi e del lavoro che, insieme, porteremo avanti in questi giorni di Consiglio, a servizio del bene delle nostre Comunità e del nostro stesso Paese.
“Non siamo più in un regime di cristianità perché la fede – specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente – non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata”. Avete senz’altro riconosciuto in queste parole un passaggio del discorso del Santo Padre alla Curia Romana in occasione del Natale. Francamente, mi hanno fatto pensare alcuni titoli e commenti dei media, che si sono mostrati sorpresi davanti a questa constatazione. In realtà, la fotografia messaci davanti da Papa Francesco corrisponde pienamente a quanto viviamo nelle nostre Chiese. Certamente – almeno per ragioni anagrafiche – siamo stati testimoni di un tempo in cui “era più semplice distinguere tra due versanti abbastanza definiti: un mondo cristiano da una parte e un mondo ancora da evangelizzare dall’altra”. Sappiamo che non funziona più così: è venuto meno quel tessuto culturale unitario, che permetteva di riconoscersi e parlare una lingua comune, ampiamente plasmata dalla fede e dai valori che essa ispira. Oggi la situazione è davvero diversa e noi “non siamo più gli unici che producono cultura, né i primi, né i più ascoltati”. …
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S. Em. Card. Gualtiero Bassetti