Il presidente della Cei: «La Chiesa non è un partito politico, non può stare all'opposizione di alcun governo. Ma oggi come ieri resta voce critica». «Avvenire appartiene a tutti»
Sulla scrivania del suo studio ha appunti, lettere, libri. E nel lungo tavolo di fronte una parte è dedicata ai quotidiani. Un angolo l’ha riservato ad “Avvenire”. Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, lo prende in mano. Le finestre si affacciano su piazza 4 Novembre, nel cuore di Perugia, che lui spesso attraversa a piedi o guidando da solo l’auto. «“Avvenire” è un quotidiano che appartiene a tutti, non ai vescovi – spiega l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve –. È uno strumento che la Chiesa italiana mette a disposizione dell’intero Paese. E, come diceva Giovanni Battista Montini, oggi san Paolo VI, che l’aveva voluto con tenacia, intende essere “un giornale che cerca di affermarsi come testimonianza sincera e moderna d’un cattolicesimo vivo”. In questi giorni “Avvenire” compie cinquanta anni: è un traguardo prestigioso e un punto di partenza. Per questo ritengo più che mai attuale un’intuizione del teologo svizzero Karl Barth che invitava ciascun cristiano ad avere in una mano la Bibbia e nell’altra il giornale». (leggi l'articolo di Avvenire)
S. Em. Card. Gualtiero Bassetti